È volto al termine da pochi giorni l’anno calcistico del
nostro settore giovanile. Tutte le squadre hanno partecipato a numerosi tornei,
ben figurando e in alcuni casi essendosi aggiudicate la vittoria finale. Questo
attesta l’importanza di una buona e attenta organizzazione e di una specifica
volontà di insegnare calcio (e non solo) partendo dai più piccoli,
per formare giocatori ma anche e soprattutto piccoli uomini.
Fra
le categorie che hanno conseguito i maggiori risultati nella stagione 2015-2016
spiccano senz’altro i Pulcini 2005, tanto bravi da aggiudicarsi un “triplete”
di trofei, avendo vinto i tornei di Montichiari, di Castegnato e di Botticino.
In
questo contesto risulta importante la figura di Primo Gallerini, mister di grande
esperienza che da un anno si prodiga per i colori del Rezzato Calcio, con il
doppio incarico di allenatore e di responsabile tecnico delle categorie che
vanno dalla scuola calcio fino appunto all’anno 2005.
Primo Gallerini |
Classe
‘54, Primo Gallerini cresce calcisticamente nella Voluntas. Terzino destro
fluidificante (come si diceva allora), negli anni ’80 si distingue nelle fila
della Bedizzolese, fino al raggiungimento della categoria Promozione. L’ultimo
anno da giocatore lo vede vestire i colori del Concesio, dove inizia
successivamente ad allenare bambini e ragazzi, restando per circa 10 anni in
questa società. Dopo di che, accumula
esperienze in varie squadre, allenando un po’ tutte le categorie: 5 anni al Club Azzurri (all’epoca in
Eccellenza), 8 anni al Cellatica, fino ad arrivare nel 2010 al Brescia, dove
resta per 5 anni ricoprendo diversi incarichi, da allenatore a segretario a
dirigente. Proprio nei biancoazzurri
conosce Germano Panni, che nel 2016 lo chiamerà a ricoprire l’attuale ruolo
all’interno del nostro settore giovanile.
Buongiorno
Mister Gallerini! La prima domanda: cosa ti ha spinto ad accettare la proposta di
allenare a Rezzato?
Ho
accettato subito di buon grado la proposta di Germano principalmente per due
motivi: il progetto e l’incarico. Per quanto riguarda il progetto mi sono
trovato subito in sintonia con le linee guida che si intendevano seguire per il
settore giovanile del Rezzato. La filosofia del Signor Sandro Musso e della
Presidentessa Cristina Battaleni e il loro modo di intendere il calcio
coincidono con il mio: creare una sorta di piccola “cantera”, far crescere i
ragazzi fin dalla tenera età, insegnando loro i fondamentali del calcio, le
regole dello sport e, se posso permettermi, anche quelle della vita. Imparare a
stare in un gruppo, sentirsi parte di qualcosa di più grande, con un obiettivo
comune.
Tutte
queste direttive mi hanno stimolato a tentare questa avventura. Oltre a ciò, è
stato importante per la mia scelta il ruolo che mi è stato proposto: gli ultimi
anni al Brescia, per necessità della società, mi hanno visto troppo coinvolto
in attività dirigenziali e di segreteria, mentre il mio desiderio è sempre
stato quello di allenare sul campo, e soprattutto mettere a disposizione dei
più piccoli la mia esperienza. Oltre ad allenare i Pulcini 2005, insegno
attività di base a buona parte delle squadre del settore giovanile, cercando di
tramandare loro tutto il bagaglio di esperienze che ho accumulato negli anni.
Visto
che nella tua carriera hai allenato tutte le categorie, parlaci delle
differenze che hai riscontrato ad allenare i più grandi rispetto ai bambini.
Dal
punto di vista dell’insegnamento la prima grossa differenza è che ai più
piccoli si cerca di insegnare la coordinazione, che è un elemento fondamentale
per la loro crescita futura come sportivi. Oltre a ciò ovviamente si affianca
l’insegnamento di tutti i gesti tecnici e qualche movimento, volto soprattutto
a far capire loro che il calcio è un gioco di squadra e va eseguito in modo
corale. Ai più grandi invece si insegna principalmente la tattica, posto che la
tecnica dovrebbe essere già a buon punto, anche se purtroppo non sempre è così!
Oltre a questo, aggiungo che i più piccoli mostrano una maggiore curiosità e
disponibilità a imparare, il che è molto stimolante per un allenatore, anche se
il rovescio della medaglia è che qualche volta è difficile mantenerli in riga!
Parlaci
meglio del tuo ruolo all’interno del nostro settore giovanile.
Principalmente
sono il mister dei Pulcini classe 2005, con i quali quest’anno ci siamo tolti diverse
soddisfazioni. Abbiamo vinto tre tornei, abbiamo dato del filo da torcere ai
Pulcini del Brescia al “Trofeo Tameni”, arrivando complessivamente quarti,
davanti anche ad alcune squadre che vantano la militanza in serie
professionistiche, e abbiamo disputato un buon campionato. Inoltre, abbiamo
mandato qualche ragazzo a fare dei provini per squadre importanti, come per
esempio il Chievo. Oltre alla mia squadra, collaboro nella supervisione di
tutto l’ambiente, senza però pormi in maniera arrogante o saccente. Metto a
disposizione la mia esperienza e cerco sempre il dialogo e il confronto con gli
altri mister, che sono tutti bravi e competenti e con la loro gioventù portano
una ventata di freschezza e di entusiasmo.
Allargando
la visuale, considero collaboratori anche le famiglie, con le quali spesso mi
confronto, affinché sia sempre ben presente il concetto basilare che sottende
tutte le nostre attività: salvaguardare la crescita dei ragazzi. Le
problematiche, soprattutto per gli adolescenti, possono essere tante, e per
questo cerchiamo sempre di capire e collaborare per far sì che possano crescere
sani e sereni, praticando uno sport con passione e con la giusta dose di
competitività, senza cadere in eccessi deleteri che troppo spesso vediamo sui
campi di gioco delle massime serie di tutto il mondo.
Quali
sono i punti fondamentali da mettere in pratica sui quali insisti con gli altri
allenatori?
Credo
sia molto importante insegnare bene il gesto tecnico e curare in maniera
particolare la coordinazione. Ma a parte questo, trovo fondamentale proprio il
concetto di confrontarsi spesso per trovare un metodo comune a tutti gli
allenatori, in modo da creare una cultura sportiva che possa identificare bene
la nostra società. Tutti noi crediamo fortemente nei valori che a nostra volta
abbiamo imparato durante le nostre esperienze sportive: il rispetto per i
compagni, per l’arbitro e per gli avversari; il rispetto per l’ambiente e per
le strutture, per la divisa e gli attrezzi d’allenamento; la passione,
l’educazione e la voglia di migliorare. Se tutti riusciamo a lavorare
serenamente tenendo presenti questi concetti, anche la società crescerà di
conseguenza e ne trarrà benefici anche dal punto di vista sportivo.
Vuoi
aggiungere qualcosa?
Vorrei
ricordare a tutti che in queste settimane, fino al 30 Luglio, siamo impegnati
nella Scuola Calcio estiva, quindi se le famiglie vogliono approfittarne per
conoscere le nostre strutture, i nostri mister e il nostro modo di lavorare, le
aspettiamo presso il campo sintetico di Via De Gasperi dalle 9,00 alle 12,00
dal Lunedì al Sabato. Siamo convinti che
continuando a lavorare in questa maniera, coesi e pieni di professionalità e
passione, potremo toglierci diverse soddisfazioni e mantenere in alto i colori
della nostra società!
A.B.
Nessun commento:
Posta un commento