... di Sandro Musso
CALCIO (BERGAMO) - DOMENICA MATTINA 5 MAGGIO 2013
Si gioca fuori casa contro la
Rudianese con i nostri Allievi Regionali. Per chi crede nella cabala gli
auspici non sono certo dei migliori: è infatti la tredicesima ed ultima partita di
campionato e la data 5 Maggio procura ai tifosi interisti (e nella nostra
società ne abbiamo parecchi oltre al sottoscritto) ricordi infausti.
In verità credo poco alla
superstizione e preferisco pensare che
fortuna e sfortuna siano in realtà la sintesi di azioni più o meno efficaci.
Conquistammo la categoria
Regionali per i nostri Allievi il primo anno che arrivai a Rezzato ossia nella
stagione 2009/2010 allora affidai la presidenza della società ad una persona
genuina ed eccezionale da sempre vicino ai colori bianco azzurri : Tonino
Vuolo.
Romeo Ragnoli storico allenatore
del nostro settore giovanile si era occupato per anni, ottenendo peraltro
soddisfazioni e gratificazioni, dei bambini più piccoli (scuola calcio,
pulcini, esordienti). Romeo ed il suo immancabile staff composto da Lucio
Zizioli ed Efrem Scarpari mi chiesero di potersi dedicare quella stagione agli
Allievi (allora provinciali) ritrovando molti atleti, ormai ragazzi, da loro
allenati anni prima nelle squadre più giovani. Acconsentii con piacere alla
loro richiesta consapevole di non esercitare una decisione facile e quindi
inevitabilmente criticabile, ma altrettanto fiducioso che fosse giusto così.
Gli Allievi condussero un campionato brillante ed alla fine ottennero il giusto
premio vincendo sia il proprio girone che la finale provinciale consentendo ai
nostri Allievi di competere l’anno successivo ad un campionato superiore come
quello Regionale.
Nel nostro vivaio si stavano
facendo luce in quegli anni un Allenatore ed il suo vice che con caparbietà,
lavoro, e costanza ottenevano ottimi
risultati (non solo di carattere sportivo) nella crescita dei nostri bambini
della categoria pulcini: Damiano Zanola e Alessandro Casali. Decisi di affidare
a loro la squadra degli Allievi Regionali per la stagione 2012/2013 convinto
che sarebbe stata la scelta giusta. Una squadra composta sicuramente da validi
atleti e ottimi ragazzi, ma allo stesso tempo scomoda, mi rendo conto, per
qualsiasi allenatore in quanto di quel gruppo fa parte anche Andrea, mio figlio.
Credo che siano in molti a
Rezzato a chiedersi quali siano state le ragioni che quattro anni fa mi hanno
spinto ad entrare in società. Desiderio di protagonismo? Visibilità? Interessi economici? O magari interessi politici?
In realtà nessuna di queste motivazioni potevano servire da sole a farmi
compiere questa coraggiosa scelta. La vera ed unica motivazione è stata quella di potere passare finalmente
più tempo con Paolo ed Andrea che per motivi di lavoro per tanto, troppo tempo,
ho trascurato. Questi quattro anni, per me credetemi bellissimi, mi hanno
permesso di stare loro più vicino, conoscerne meglio limiti e pregi e
condividerne un progetto tanto delicato quanto meraviglioso. Adorando da sempre
il mondo giovanile, quello sano, apprezzandone l’entusiasmo, la freschezza, la
simpatia e perché no il desiderio di ideali, in questi anni ho avuto modo di
conoscere, grazie al calcio, tantissimi ragazzi che oggi adoro e considero ormai a tutti gli effetti parte integrante della mia famiglia. Dobbiamo stare
loro vicini, stimolarli, comprendere le loro ansie e le loro paure, dobbiamo
tentare di dar loro consigli che li possano aiutare nel difficile cammino della
vita di uomini ancor prima che di atleti. Grazie a Paolo e Andrea oggi ho tanti
figli e, credetemi, questa è sicuramente la gratificazione più bella.
Con Damiano e Alessandro le cose
non hanno funzionato come avrei amato sperare. Ad un certo punto Damiano con
estrema onestà mi ha comunicato che non sarebbe più irrevocabilmente stato dei
nostri per l’anno prossimo optando per un’altra società. A quel punto ho ritenuto
opportuno, a malincuore, interrompere la
collaborazione evitando di fargli concludere la stagione in corso. Mi
assumo ovviamente fino in fondo le responsabilità della decisione riconoscendo
anche che, probabilmente per causa mia, il Rezzato Calcio perde sicuramente due
ottimi collaboratori.
Si gioca, dicevo all’inizio, in
trasferta contro la Rudianese l’ultima e decisiva partita della stagione
2012/2013 del campionato Regionale categoria Allievi. Non bisogna assolutamente
perdere contro una squadra, la Rudianese, arcigna, forte, determinata. Paolo in
panchina trema, incita i suoi a fare la partita della vita, la notte precedente
non chiude occhio. E’ consapevole della difficile situazione. E’ consapevole,
come il sottoscritto, che la scelta di subentrare a Zanola alla guida degli Allievi ancora una
volta non è stata graditissima da buona parte del gruppo dei genitori. E’ però
come me consapevole che i ragazzi da lui allenati gli vogliono bene e
combatteranno con la determinazione che serve nelle occasioni che contano.
Si vince 1 a 0 grazie ad una
grande partita di tutto il gruppo dei ragazzi. Il goal è di Alberto! Alby non è
certo un ragazzo facile. E’ irrequieto, incostante, talvolta indisponente. Ha
tanta voglia di essere capito ed aiutato cosa che non tutti hanno fatto con lui
proprio perché non sono stati in grado di capirlo. Può diventare d’oro ed
essere un vero guerriero nella difesa di chi ha dimostrato di credere in lui.
Si vince e si salva la categoria.
Emozionante fino alla fine e per questo ancora più meraviglioso. Spiego a Paolo
che queste devono essere le risposte alle tante critiche, peraltro talune
costruttive, che arrivano da più parti. Quando una persona decide di mettersi
in gioco deve essere consapevole di incorrere inevitabilmente in giudizi e
spesso in valutazioni che possono anche risultare pesanti ed ingiuste. E’
necessario però mantenere il corretto equilibrio e attribuire il peso giusto e
corretto ad ogni tipo di valutazione evitando di disperdere energie ed
importanti risorse in polemiche sterili ed inutili. Il tempo che la vita ci
concede è prezioso e non deve essere disperso (anche perché l’unica certezza
che abbiamo è che non sappiamo mai quanto ce ne rimane).
Nella stagione 2010/2011(la mia
seconda stagione a Rezzato) affidai la Presidenza della società ad una persona
da sempre importante per il Rezzato Calcio: Maurizio Casali.
L’anno precedente avevo avuto
modo di conoscere Davide un mister dalle
caratteristiche contemporanee e molto sensibile al progetto giovani, insomma
come piace a me. Decisi di affidare a Davide Armanti la gestione della nostra
Scuola Calcio. Grazie a lui, all’apporto di Matteo Dincao, di Christian
Minacapelli e ad una persona eccezionale come Roberto Filippini da sempre
vicino al Rezzato la nostra scuola
calcio ed i nostri piccoli amici lievitarono in modo importante sia in termini
di richieste di iscrizioni che in termini qualitativi.
Davide oltre che per la scuola calcio venne scelto anche per gestire i nostri Giovanissimi
allora provinciali. Grazie all’ottimo
lavoro di Armanti a metà stagione 2010/2011 i nostri Giovanissimi si trovavano in testa alla classifica ed
ancora in corsa per il trofeo Bresciaoggi. Alcuni elementi di discordia mi
convinsero a prendere la decisione di sollevare Davide dall’incarico. Fu
certamente un grave errore da parte mia, uno di quegli errori che poi ti
trascini e non ti spieghi come non essere riuscito a gestire la cosa
diversamente. Affidai la squadra ad Ermanno Ferrari che con grossi sacrifici e
senso di appartenenza quell’anno portò avanti i Giovanissimi oltreché la nostra
prima squadra. Alla fine vincemmo comunque il campionato con i Giovanissimi che quindi divennero
anch’essi Regionali.
Quest’anno con i Giovanissimi non
ce l’abbiamo fatta. Prima Paolo Musso da me voluto alla guida della squadra e
successivamente Manuel Oro quando Paolo è stato dirottato agli Allievi non sono
riusciti a salvare la categoria Regionale. Mi è sfuggito clamorosamente nella
scelta della guida di quel gruppo un dettaglio fondamentale ossia la presenza
di alcuni genitori troppo vigorosi ed
eccessivi nelle esternazioni che non aiutano certo i ragazzi e chi li deve
guidare a mantenere la giusta serenità. Certo è che anche in questo caso mi
assumo in prima persona la responsabilità non solo della perdita della
categoria, ma anche delle non felici esternazioni, con conseguenti multe nei
confronti della società, compiute dai genitori tifosi durante le partite. Non
nascondo che ad un certo momento della stagione avevamo pensato di ritirare la squadra dal campionato
e probabilmente sarebbe stata la scelta giusta …
Prima dell’inizio della stagione
2011/2012 conosco Giuseppe Filisetti col
quale condivido lunghe ore a parlare di calcio. Lui ha una idea autentica che
condivido: fare calcio con i giovani il che significa lavorare moltissimo sul
vivaio e consentire alla nostra prima squadra di puntare fortemente sui nostri
ragazzi.
Non riesco a munirmi del
necessario coraggio, anche se onestamente sarei stato tentatissimo, di
affidargli la prima squadra per la stagione 2011/2012. Non trovo la giusta
determinazione anche per il rapporto di lealtà che mi lega a Ermanno Ferrari allora Mister della prima
squadra. Con Ermanno ho condiviso ottimi anni calcistici e non gli ho mai
nascosto il merito di aver contribuito
non poco insieme a Tonino Vuolo ad
aiutare la società durante il passaggio di gestione da Silvana
Franceschini (grande presidente per molti anni)
a Sandro Musso. Dopo due anni
passati insieme mi ero però accorto che i miei obiettivi non potevano collimare
con quelli di Ermanno. Io miravo a dare forza al progetto giovani, lui
giustamente dopo alcuni anni di gavetta, necessitava di una squadra vincente.
Alla fine prevalse il nulla di fatto e, ripeto, non trovando il necessario
coraggio lasciai ancora ad Ermanno la guida della prima squadra. Oggi dico che
perdemmo un anno entrambi, io non ponendo in modo ancora più concreto le basi
al progetto e lui perché avrebbe, come giusto, potuto guidare una prima squadra
presso una società con ambizioni diverse dalle nostre.
Concordammo quindi con Beppe
Filisetti di fare un anno di rodaggio per approfondire i nostri rapporti e gli affidai la guida del settore giovanile
della nostra società. Quella stagione commisi un altro dei miei tanti errori
sollevando una brava, bravissima persona come Antonio Rivis dagli Allievi
Regionali a metà stagione. Forzai io stesso per affidare ad Antonio la guida di
quella squadra senza forse valutarne fino in fondo la pericolosità di quella
forzatura.
Intorno a Giugno 2012 Giuseppe
Filisetti mi formula due chiare domande : “Sei fermamente convinto del progetto
giovani in prima squadra? “ “Assolutamente si” rispondo. “qualsiasi cosa
succeda?” insiste “qualsiasi cosa succeda” rispondo “allora assumo io la guida
della prima squadra per la nuova stagione”.
REZZATO DOMENICA POMERIGGIO 12
MAGGIO 2013
Minacciose nuvole insidiano la
partita Rezzato - Nave Cortine. L’incontro è per noi decisivo per la salvezza
della categoria di Promozione della nostra prima squadra. Peraltro i risultati
delle nostre concorrenti, negli ultimi periodi, non hanno giocato a nostro
favore e presumibilmente anche in quest’ultima giornata non ci si può aspettare
che avvenga diversamente. E’ la nostra Presidente che il venerdì antecedente la partita incontra i giocatori al fine di dimostrare la
vicinanza e la fiducia che la società ripone in loro e anticipando i
complimenti indipendentemente dal verdetto della domenica successiva. Ed i
giocatori apprezzano il nostro modus operandi.
Ombretta ha assunto la carica di
Presidente della nostra associazione dal Luglio 2012 ed insieme abbiamo
programmato i principi guida del Rezzato calcio per il futuro. Ha assunto con
entusiasmo e senso di responsabilità la principale carica della nostra
associazione e pur conoscendola da tanti, tanti anni non avrei mai pensato di
scoprirla tanto appassionata e coinvolta emotivamente nei confronti di un
progetto sportivo. Con Ombretta e Beppe Filisetti abbiamo condiviso
l’impostazione della prima squadra. Una prima squadra composta soprattutto da
atleti provenienti dal nostro vivaio coadiuvati da pochi, pochissimi (3/4)
giocatori di esperienza. Eravamo tutti
consapevoli che dal punto di vista sportivo avremmo corso un altissimo rischio
e probabilmente messo in dubbio il mantenimento della categoria di Promozione,
ma il progetto stabilito lo richiedeva.
L’analisi tecnica svolta da Beppe ci confermava peraltro una discreta presenza
qualitativa di atleti del nostro vivaio soprattutto nei reparti di difesa e di
centrocampo. I nostri giovani del reparto d’attacco risultavano essere ancora
un po’ troppo acerbi sia dal punto di vista fisico che mentale per potere
affrontare una categoria comunque difficile e complessa.
Le azioni scoordinate, non condivise e comunque non coerenti al
progetto risultano rivelarsi deleterie. Commisi a metà stagione un altro
clamoroso errore inserendo nell’organico di attacco un giocatore che non
rientrava assolutamente in quelli che erano i programmi societari. Quella di
Marco Marzocchella si è rivelata essere a tutti gli effetti una scelta assolutamente deleteria per la squadra, per
le dinamiche di gruppo e per la coerenza del nostro progetto. Dovevo essere
quindi necessariamente io stesso a risolvere il problema che avevo creato,
affrontando il problema con il ragazzo. Marzocchella inviperito decise di rilasciare interviste di fuoco ai giornali
locali …
Quelli del Nave si battono come
leoni, ci aggrediscono e ci pressano in modo assillante. I nostri sono
disorientati, annebbiati, tesi. Mauro
Moreschi si sgola per riportare tranquillità al gruppo. Ragno è sconvolto in
panchina: ha effettuato il suo urlo di guerra negli spogliatoi, ma adesso è
veramente preoccupato. Il cielo è sempre più minaccioso. Ettore ed io ci impegniamo a tenere stabile il tendone che porta al campo
da gioco sempre più in balia del vento. Il Nave si porta in vantaggio e le
notizie dagli altri campi, come previsto, non sono per noi confortanti.
Improvvisamente un raggio di sole sbuca dalle nuvole ed è in quel momento che devo avere pensato “ce
la facciamo”.
Facciamo goal e contemporaneamente Ettore sempre più emozionato
mi avvisa che su uno dei campi interessati il risultato ci è favorevole.
Finisce in delirio! Ce l’abbiamo fatta! Il tutto è ancor più
emozionante perché arriva come per tutte
le cose belle proprio sul filo del rasoio. E’ un tripudio di emozioni.
Indubbiamente per me la stagione in assoluto più bella ed emozionante delle
quattro vissute a Rezzato. Beppe sei forte! Hai salvato la categoria e dato la
possibilità a tanti ragazzi di dimostrare il proprio valore: grazie di cuore.
Sull’altro campo di Rezzato
giunge intanto notizia che il Club Azzurri ha salvato la seconda categoria dopo
le innumerevoli traversie affrontate. Mi hanno aspramente criticato per avere
creato una sorta di alleanza con una
società non Rezzatese. Critiche sicuramente condivisibili, ma penso che
strategicamente la cosa sia servita a provocare reazioni (come supponevamo)
atte a creare alternative strategiche
interessanti per il futuro delle associazioni calcistiche rezzatesi.
Sono sempre stato favorevole alle aggregazioni
consapevole di quanto difficile sia realizzarle. Ho incontrato circa due anni
fa alcuni ragazzi di Rezzato che sotto il logo Nova Imperia gestivano presso la
struttura oratoriale una categoria di amatori a 7. Ero attratto dai loro
ideali, dalla loro intelligenza dalla
loro passione e dalla loro voglia di fare calcio sano e pulito. Inoltre avevano
il merito assoluto di avere tenuto in vita un logo “Imperia” che rappresenta in
assoluto la gloriosa storia del calcio Rezzatese. Con Paolo Sebastianelli e
Gianluca Montini abbiamo a lungo parlato della loro possibilità di aggregazione
alla nostra associazione che si è concretizzata all’inizio della stagione
2012/2013 attraverso il progetto Imperia Football Club . Gianluca e Paolo
costruiscono una squadra di amatori a 11 (coinvolgendo molti ragazzi del nostro
vivaio Rezzatese) ed una a 7. I nostri
nuovi amatori a 11, guidati dallo stesso Montini e Tognali, svolgono un ottimo
campionato conquistando il quarto posto nella regular season guadagnandosi
peraltro la promozione ad una categoria amatoriale superiore per l’anno
prossimo. Conquistano inoltre il gratificante riconoscimento della Coppa
Disciplina per essere risultati la
squadra appunto più disciplinata non soltanto del proprio girone, ma
addirittura di tutte le 28 squadre partecipanti.
L’aggregazione con il gruppo dei
ragazzi di Paolo e Gianluca è risultata essere una grande acquisizione non solo
in funzione della squadra amatoriale, ma soprattutto per quanto concerne il
futuro strategico assetto Dirigenziale della nostra associazione. I progetti
sani ed ambiziosi necessitano di potere essere condivisi da risorse umane di
spessore e di valore e questi ragazzi sapranno dare al nostro gruppo una
notevole “spinta in avanti” per la programmazione strategica futura.
Non ho mai amato la staticità e
ho sempre pensato che i progetti importanti richiedano idee chiare ed
ambiziose. Non nascondo che il mio perenne stato di irrequietezza spesso però
mi porti con troppa rapidità a compiere azioni non sempre efficaci e
condivisibili. A ottobre del 2012 insieme ad altre persone di sicura
affidabilità e serietà studiamo il progetto Academy Football Group. Guido
Facchetti e Piero Raccagni lavorano insieme a me per la realizzazione di questa
nuova avventura. E’ lo stesso Guido a suggerire il nome del nuovo progetto. Un
progetto sicuramente tanto ambizioso quanto difficile da conseguire. Il grande
sogno è quello di collegare fra loro
società sportive che condividano un progetto comune, importante ed etico:
formare bravi giocatori e brave persone non soltanto gli uni e non soltanto le
altre. Bravi giocatori e brave persone che dovranno avere un medesimo iter di
apprendimento durante il settore giovanile per tutte le società collegate e che
avranno poi la possibilità di seguire un percorso di crescita sportiva
accompagnati e ovviamente indirizzati in
squadre del gruppo adeguate al loro bagaglio tecnico. Academy diverrà insomma
un grande contenitore di vivai da valorizzare che determineranno sempre più nel
tempo le prime squadre dei vari livelli sportivi con conseguenti logici
benefici. Più società di diversi livelli sportivi che decidano di affiancarsi,
confrontarsi, aiutarsi rispetto ad un unico chiaro e serio progetto pur
mantenendo ognuna di esse la propria storia, la propria identità e le proprie
dinamiche amministrative (anche se in questo caso il comitato Academy
richiamerà le stesse società ad esercitare amministrazioni sane ed
assolutamente in linea con i presupposti e gli ideali del progetto).
Insieme a Guido e Piero
cominciamo a prendere contatti con varie società sportive. Essendo loro
Palazzolesi risulta evidente che la prima società contattata è appunto il
Palazzolo. Con i dirigenti Palazzolesi dopo vari incontri non solo chiudiamo
l’accordo Academy, ma riteniamo opportuno
dare loro un contributo non solo di carattere economico nella
risoluzione di problematiche inerenti la prima squadra. Il Palazzolo alla fine
vince il campionato di Eccellenza e di questo onestamente ci sentiamo in
qualche modo positivamente responsabili. Altra società contattata per il
progetto Academy risulta essere l’Atletico Montichiari con la quale a oggi però
non abbiamo ancora concluso nessun tipo di accordo. Nel frattempo i quotidiani
locali scrivono articoli dai quali si evince che Sandro Musso sta comprando
Palazzolo, Montichiari … Sinceramente vi
posso garantire che anche qualora avessi i soldi per compiere simili
operazioni riterrei la cosa, visti anche
i tempi, dispersiva, non intelligente e
poco seria..
La categoria di Eccellenza per i
nostri Juniores regionali è ormai da anni un fiore all’occhiello della nostra Società. Questa è veramente una categoria difficilissima rappresentata da
competitori agguerriti ed attrezzati. E’ quindi una categoria che richiede
massima attenzione nella scelta delle rose e che provoca sicuramente grande
tensione e dispendio di energie nervose a chi la deve guidare. Manuel Oro viene
invitato a Luglio del 2012 dal sottoscritto a prendersi cura della nostra
Juniores per la nuova stagione 2012/2013. Manuel è una persona d’oro come dice
bene il suo cognome. Sensibilissimo e dai valori assoluti predilige un rapporto
fraterno con i propri atleti. Ha sempre fatto molto bene con i ragazzi più giovani
dove oltre all’ insegnamento del calcio prevale fortemente la componente di
carattere sociale. Una rosa probabilmente non del tutto all’ altezza e i
risultati non confortanti della prima parte del campionato inducono Manuel a
lasciare la guida della squadra e a prendersi un periodo di riposo dal calcio.
Garantisco comunque a Manuel che nel momento in cui si sentirà nuovamente
pronto per rientrare a contribuire, come fatto già in passato, al nostro
progetto societario sarò molto lieto di riaccoglierlo fra noi (Manuel prenderà
in seguito la guida dei Giovanissimi Regionali dando alla squadra il suo valido
contributo).
Decidiamo insieme a Beppe
Filisetti di affidare la seconda parte del campionato degli Juniores a Fabio
Marras già allenatore dei nostri Allievi provinciali. Condividono di buon grado
la scelta tecnica i nostri Ettore Pezzotti, Giuseppe Ventura (serio e
affidabile dirigente Juniores) e il nostro guerriero societario Giovanni
Silvestri (uomo che ammiro sempre più
per la sua lealtà, correttezza e diligenza). A Fabio si
affiancano per la parte tecnica due
graditissime persone: Riccardo Rivis (figlio di Antonio e già giocatore un po’
troppo bistrattato della nostra Juniores) e Franco Frusca (persona per bene
già allenatore in passato delle nostre squadre giovanili).
Nonostante la grande passione ed
il costante lavoro dell’intero staff, i nostri Juniores soffrono e la paura di
retrocedere sembra divenire di Sabato in Sabato realtà. Finiamo ai play out
contro il Travagliato e Sabato 11 Maggio perdiamo il primo importantissimo
incontro con "le furie rosse" sul nostro terreno per due reti a uno. La
situazione a questo punto appare veramente disperata. Serve un miracolo!
TRAVAGLIATO SABATO
POMERIGGIO 18 MAGGIO 2013
La tensione si taglia col coltello! Gli animi sono agitatissimi e ovviamente si è consapevoli che questa è la
partita della vita. Ritorno play out Travagliato-Rezzato senza più esami di
riparazione: o dentro oppure fuori. Osservo Fabio in ogni suo movimento: è
estremamente concentrato. Beppe Ventura per una volta (lui che ha un grande
senso del dovere) abbandona il suo posto di lavoro all’ipermercato e non manca
all’evento. Franco Frusca mi trasmette ottimismo, così pure come Giovanni
(anche se so che dentro di se è un fuoco). Riccardo aiuta i suoi ragazzi/amici
nel riscaldamento e chissà quali pensieri ruotano nel suo cervello ... Il
pubblico è quello delle grandi occasioni.
Il primo tempo ci vede contratti,
evidentemente preoccupati, non riusciamo a fare gioco e a tenere alta la nostra
linea. I ragazzi appaiono effettivamente (e ci può stare) in trans e faticano a
reagire. Serve loro sicuramente una
scossa, un qualcosa che li possa fare reagire in modo decisivo, serve loro
qualcosa che li possa scuotere. Il primo tempo si conclude in parità 0 a 0. Un
risultato che ovviamente non risolve i nostri problemi.
Su indicazione di Fabrizio
Mossini (nostro vice presidente) decido di andare negli spogliatoi durante
l’intervallo. Osservo i ragazzi che sembrano stremati, consapevoli che la
missione è veramente impossibile e li capisco. Vorrei aiutarli. Li affronto e
probabilmente li sorprendo, con un atteggiamento aggressivo, duro, li sfido
ricordando loro che sono i più forti ma non lo stanno dimostrando. Lascio poi a
Fabio la sua preziosissima parte. Nell’uscire dallo spogliatoio mi volto verso
i ragazzi un’ultima volta e intravvedo una luce nei loro occhi. Una luce di
quelle giuste ….
Il secondo tempo viene affrontato
da guerrieri dai nostri atleti. Non
molliamo niente, aggrediamo l’avversario sfiancandolo. L’idea è quella di un
pugile che spara fendenti ai fianchi dell’avversario per sfiancarlo in attesa
del decisivo colpo del ko. Una strategia eccellente che il Mister ed il suo staff hanno studiato e
realizzato: complimenti!
In campo i nostri sono veramente
tutti strepitosi. Si avverte che qualcosa di importante sta per accadere.
Alberto (ancora lui) compie un
capolavoro dei suoi: è uno a zero. Adesso serve il Ko …
Ed il ko arriva a distanza di
pochi minuti grazie ad una azione conclusa in rete da Alberto (ancora ancora
lui). Siamo tutti estasiati, l’emozione è alle stelle ! Le vibrazioni sono
incredibili, fantastiche.
ABBIAMO VINTO !!!
ABBIAMO SALVATO
LA NOSTRA CATEGORIA !!! SIAMO STATI SPLENDIDI.
MERAVIGLIOSI I RAGAZZI,
STREPITOSO IL LORO MISTER:FABIO MARRAS.
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Ho voluto raccontare il mio anno più entusiasmante da quando sono a
Rezzato. Le emozioni non hanno prezzo ed io posso garantirvi che porterò sempre
nel mio cuore questa incredibile stagione. Come porterò sempre nei miei ricordi
tutti i dirigenti, collaboratori, allenatori, genitori che hanno contribuito in
modo determinante a rendere fantastica
l’intera stagione 2012/2013.
Un particolare ringraziamento al ns. Alam ed un bacio grosso a Livia …
Adesso però non abbiamo tempo da
perdere e già questa sera abbiamo un importantissimo incontro (di quelli che
contano veramente) sperando possa risultare dagli esiti positivi, poi ci
dedicheremo a inventarci una nuova avventura con il nostro Rezzato augurandoci
che possa risultare avvincente almeno quanto
quella vissuta quest’anno.
Grazie di cuore a tutti
Sandro Musso
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