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lunedì 24 novembre 2014

PAOLO MUSSO: "Amo troppo questo sport"

Abbiamo il piacere di intervistare oggi mister Paolo Musso, condottiero della squadra juniores del Sdl Rezzato, che milita nel campionato juniores regionali A girone C
Brixia Calcio: Conosciamoci meglio: chi è Paolo Musso? (cosa fai nella vita, interessi, hobby ecc)
Paolo: Sono un ragazzo di 24 anni, che lavora, presso Sdl centrostudi e che ama il calcio. E’ da quando avevo 2 anni che ho iniziato ad amare il calcio e quando per causa di forze maggiori ho deciso di abbandonare il calcio giocato non potevo allontanarmi da questo sport. E’ nata così l’occasione più bella che mi potesse capitare. A 16 anni facevo il secondo allenatore nella juniores regionale A del Rezzato (e l’ho fatto per due meravigliosi anni) poi via da solo…

Brixia Calcio: Sono alcuni anni che calchi i terreni della provincia come mister, nonostante tu sia giovane. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa carriera?
Paolo: Come detto prima amo questo sport, non riuscirei a stare senza il calcio. A giocare ero davvero imbarazzante, ho deciso quindi di cercare di conoscere, di studiare e apprendere per poter allenare e non allontanarmi così da ciò che amo.

Brixia Calcio: Siamo arrivati alla dodicesima giornata di campionato. Il cammino fino a questo punto è in linea con gli obiettivi?
Paolo: Diciamo che alleno una squadra splendida! Lavorano a mille all’ora e ti mettono in difficoltà ogni settimana sulle scelte da fare. Purtroppo poi i ragazzi vivono emozioni alterne di giorno in giorno e queste sono poi causa degli scivoloni che avvengono in alcune gare. Puntiamo a fare un campionato tranquillo e direi che per ora ci siamo. Anche se sono convinto che con un briciolo di convinzione in più potremmo essere da primi 5 posti….ma va bene così!

Brixia Calcio: Come reputi il girone C juniores regionali A? E’ un raggruppamento aperto o ci sono “squadre materasso” e altre che possono ammazzare il campionato?
Paolo: Penso che il campionato Juniores regionale di fascia A sia uno dei campionati più belli ed entusiasmanti a livello di settore giovanile. Per quanto riguarda il nostro girone credo che regni un grandissimo equilibrio, tutte le gare sono estremamente combattute. L’unica squadra che mi sembra in difficoltà grossa è il Castelverde, ma non dimentichiamo la Stezzanese dello scorso anno…….

Brixia Calcio: In un bel gruppo ci deve anche essere una buona alchimia tra i ragazzi e un buon rapporto con il mister…come giudichi il tuo gruppo?
Paolo: Ho costruito questo gruppo da Giugno, in comune accordo con la società e il mio secondo. Abbiamo avuto la fortuna di poter scegliere e fare valutazioni di ogni tipo. Abbiamo cercato di creare un gruppo non troppo numeroso ma di qualità, non solo calcistica ma anche umana. Sono orgoglioso dei miei ragazzi e glielo ripeto spesso. Abbiamo dimostrato già più volte quest’anno di avere grande carattere.

Brixia Calcio: Hai avuto la fortuna di allenare parecchi giovani…chi secondo te ha la stoffa per poter sfondare?
Paolo: Ho allenato parecchi giovani, di sfondare nel calcio professionistico non so, ma per fare bene nelle prime squadre dilettantistiche sicuramente ce ne sono. Barbieri che ora gioca titolare nella prima squadra è un’ottimo giocatore con grande testa, Mossini il mio centravanti ha qualità straordinarie ma deve ancora diventare uomo, e poi sicuramente Mazza classe ’98 è un giocatore di qualità incredibile che deve migliorare sotto alcuni aspetti ma ha delle giocate che ho visto davvero a pochi. Attenti anche ai miei due portieri Piccinotti e Testini sono davvero bravi……ne ho citati alcuni ma davvero penso che in molti dei miei possano arrivare.

Brixia Calcio: Il modulo in base ai giocatori a disposizione o scegli i giocatori in base al modulo?
Paolo: Diciamo che mi baso inanzitutto sui giocatori che ho a disposizione e poi comunque cerco di leggere le situazioni durante l’anno e durante la partita. Sono però un’amante della difesa a 4, difficilmente le mie squadre giocano con la difesa a 3. Poi adoro avere due esterni alti di spinta, insomma mi piace il 4-3-3/4-2-3-1……poi però si varia; l’anno scorso ho giocato quasi tutto l’anno con il 4-4-2 a rombo, quindi…

Brixia Calcio: Ti piacerebbe un giorno provare un’esperienza in prima squadra o preferisci far crescere i giovani?
Paolo: Ho 24 anni e penso che a 24 anni allenare una juniores regionale sia già una fortuna incredibile. In questo momento penso a far bene con i miei ragazzi e penso e spero che ancora per molti anni mi piacerebbe lavorare con i giovani, per un futuro, chiaro che una prima squadra è un sogno…..

Brixia Calcio: Cosa pensi dell’obbligatorietà del patentino per allenare?
Paolo: Preferisco non parlare perchè qualcuno potrebbe offendersi o malinterpretare….penso comunque che sia giusto!

Brixia Calcio: Crisi economica e violenza sono due temi che nel calcio di oggi si sentono spesso…cosa ne pensi e che soluzioni proporresti per ovviare a questi problemi?
Paolo: Non ho assolutamente la presunzione di proporre soluzioni dato che sono giovane e di esperienza non ne ho sicuramente molta. L’unica cosa che dico è che noi dilettanti potremmo essere l’esempio positivo per far ripartire il nostro calcio, invece troppo volte commettiamo errori prendendo esempio dai professionisti che con le loro scelte hanno ridotto il calcio italiano sul lastrico. Troppe squadre illudono giocatori con promesse economiche che non possono mantenere, troppe squadre si riempiono la bocca di creare un settore giovanile pulito e poi fanno ricorsi nei pulcini per vincere la partite…..

Brixia Calcio: Obiettivi e sogni nel cassetto?
Paolo: Sogno di poter vedere tra una decina di anni che tutti i ragazzi che ho allenato e sto allenando, giochino ancora a calcio in buone categorie. Obiettivo cercare di imparare e crescere e migliorarsi….sembrano cose scontate e banali ma ci credo davvero!

Brixia Calcio: Un saluto ai lettori di Brixia Calcio
Paolo: Grazie della bella intervista! Un saluto a tutti e permettetemelo forza Sdl Rezzato!

Ringraziamo Paolo per l’intervista a noi concessa e gli facciamo un grosso in bocca al lupo!

venerdì 31 ottobre 2014

COMUNICATO STAMPA

SDL Academy Rezzato comunica che, visto il fondamentale ruolo che ricopre all’interno di SDL Centrostudi ed in previsione dello sviluppo di ulteriori impegnativi progetti cui è stato demandato il dottor Giuseppe Filisetti in perfetta sintonia e accordo con il consiglio direttivo dell’SDL Academy Rezzato, lo stesso rimette il suo mandato di allenatore della prima squadra impegnata nel campionato di Eccellenza.
Con il suo gesto, maturato dopo un sereno confronto con la dirigenza, il dottor Giuseppe Filisetti conferma da una parte la sua statura di uomo e di professionista nonché la sua passione per una squadra che con lui ha ottenuto risultati straordinari, e dall’altra il suo forte legame con la galassia SDL Centrostudi ove è pesantemente impegnato in ruoli dirigenziali di alto profilo.
In linea con la filosofia della società, SDL Rezzato calcio si è individuato nel signor Germano Panni il nuovo allenatore, fiore all’occhiello del settore giovanile.

Contestualmente l’SDL Academy Rezzato comunica di aver sottoscritto con il signor Dario Marcolin, ex giocatore ed allenatore professionista, un accordo di collaborazione che porterà l’ex centrocampista di Cremonese, Lazio e Sampdoria ad offrire il proprio contributo nella corretta gestione della prima squadra, sostenendo attivamente con la sua esperienza il nuovo allenatore.
Germano Panni potrà poi avvalersi anche della collaborazione di Giampiero Trainini e Mario Mantovani, uomini di calcio di provata esperienza.  

La scelta di affidare la panchina dell’SDL Academy Rezzato a Germano Panni avviene nel segno della continuità societaria ed in condivisione con il Dott. Filisetti Giuseppe. Con Germano Panni si perpetua pertanto quel “modus operandi” che aveva portato tre stagioni fa alla scelta dello stesso detto Giuseppe Filisetti, ovvero la valorizzazione delle professionalità interne. 


lunedì 19 maggio 2014

Sandro Musso: "La Gioia di Vivere"


La vita intera come playground,

un richiamo appassionato, uno slogan evolutivo, qualcosa di tanto gioioso e scanzonato, quanto assolutamente serio, un'attitudine verso la vita intera.

E' proprio quando le cose sono importanti che vanno affrontate con il sorriso sulle labbra, che la capacità di giocarsele diventa decisiva.

Personalmente attribuisco valore assoluto alla forza di volontà, a una certa durezza con se stessi, e ho imparato presto che è sotto pressione che si vede e che si misura davvero chi si è ( a essere buoni, bravi e belli quando le cose vanno bene sono capaci tutti, più o meno).

Ma chi ha mai detto che non ci si possa rimboccare le maniche e affrontare una missione con il sorriso sulle labbra, con un certo divertimento e un molto abbondante calore vitale?

Proprio perchè ogni cosa importante – le imprese, i valori, lo studio, le responsabilità – è appassionante e vitale, e si merita occhi che brillano e sensi accesi.

Alimentare, reinventare, rilanciare la vitalità di una relazione, sentirne ed esplorarne i margini di miglioramento, perchè le relazioni, i progetti, le idee, i lavori, tutte quante le esperienze, senza gioco, senza slancio, sono ineluttabilmente destinate a ripiegarsi, ad appassire, a trasformarsi in qualcosa di magari anche piacevole e importante e rassicurante, ma sempre lontano dai grandi fuochi.

Senza un'attitudine giocosa non c'è evoluzione. Nessuna evoluzione è mai stata e sarà mai possibile senza eccitazione, senza entusiasmo, senza quel tanto di irriverenza e di sfrontatezza e di voglia di giocarsela.




Vorrei non parlare mai di diritti e doveri.

Vorrei che tutto ruotasse intorno al senso di responsabilità e alla generosità, e a personalità così sovrabbondanti da non considerare altre unità di misura se non appunto la propria sovrabbondanza.

Semmai tendo sempre a pensare di non avere diritti, di dovermi guadagnare tutto da me senza chiedere. E' una posizione tanto orgogliosa quanto estremamente sciocca, me ne rendo conto.

Ai diritti, alle rivendicazioni, al riconoscimento di quanto ci spetta, non possiamo certo rinunciare, ci mancherebbe. Anzi, l'ampliamento dei diritti individuali e collettivi non soltanto è sacrosanto, ma semmai va ancora più esteso.

Però non possiamo non vedere che quando la logica dei diritti e delle rivendicazioni prende il sopravvento, lì ci mettiamo nelle condizioni psicologiche di aspettarci che le soluzioni vengano dal sistema, dalla società o da chi abbiamo intorno, e il senso di responsabilità e la forza di volontà finiscono per sbiadire.

Deleghiamo gli altri a fare le cose al posto nostro e siamo sempre pronti a lamentarci per le loro mancanze, e così indeboliamo la confidenza nel nostro valore.

Non sto certo dicendo di mettere in soffitta tutto quello che ci ha portato ad avere sempre più diritti: ma dobbiamo avere la consapevolezza che proprio così si è affermato un modello senza rischi né slanci, dove le grandi scelte vengono demandate all'esterno, dove la vita è ridotta a qualcosa da difendere e non da espandere.

Tutti i diritti del mondo sono costruiti sulla sabbia, senza il coraggio di contare innanzitutto su se stessi. Mai allontanarsi dal proprio carattere, anzi valorizzarlo in tutta la sua pienezza, nelle parti più creative e luminose quanto in quelle scomode e non negoziabili.




Evoluzione e innovazione

Se si vuole fare l'evoluzione e non soltanto guardarla, allora è la forza, la confidenza e anche la sfrontatezza del carattere che fa la differenza.

Credo che ogni buona idea e ogni valore forte debbano abbracciare spinte diverse, e anzi che una buona idea e un valore davvero forte sono quelli capaci di armonizzare spinte molteplici se non contraddittorie.

L'abbondanza delle opzioni è l'unità di misura di ogni evoluzione: ma al tempo stesso scegliere nella sovrabbondanza è dannatamente difficile e ansiogeno per chi non è attrezzato a scegliere.

Più scelte generano altre scelte, più contatti generano altri contatti, più evoluzione genera altra evoluzione. Tutta l'evoluzione è un flusso che corre verso l'ampliamento delle possibilità di scelta.

Innovare, inventare, reinventare dovrebbe essere come respirare, come muovere i piedi uno davanti all'altro: si fa e basta.

Senza innovazione ogni organismo deperisce, appassisce, sbiadisce.

Vale sempre e dovunque e comunque, vale per la politica, per l'economia, per la cultura, vale per la ricerca, per la progettazione e vale per il tempo che siamo destinati a vivere....




Noi facciamo politica nelle nostre scelte e nei gesti quotidiani,

facciamo politica se inventiamo qualcosa e se suscitiamo energie intorno a noi,

facciamo politica se nutriamo relazioni forti e se ci impegniamo a crescere bene i bambini.

Si chiama politica evolutiva, politica vitale: questa si che è dannatamente appassionante.

Energie dedicate a progettare, inventare, innovare, elaborare strategie economiche, cercare soluzioni scientifiche o sociali per malattie e sofferenze, far sentire importanti i nostri bambini, far star bene le persone intorno a noi, diventare gli autori di noi stessi, rallegrare e rafforzare le nostre relazioni sentimentali, leggere libri appassionanti, allenare i nostri muscoli, accendere i nostri sensi, mettere a fuoco paradigmi mentali più evoluti, non risparmiare sugli slanci e sul coraggio.




Ho ancora tanto desiderio di dare e ricevere energia verso progetti che ambiscano a coinvolgere, entusiasmare e farci sentire felici di vivere. Le liste di REZZATO DEMOCRATICA comprendono, per le prossime elezioni del Comune di Rezzato, anche il mio nome. Ringrazio sin d'ora chi riterrà opportuno darmi fiducia.

Sandro Musso


lunedì 10 marzo 2014

Rezzato in "Zona Ciro"



Football Club Imperia ha il piacere di informare i propri tifosi che in data odierna dalle ore 20.30 alle ore 22.30 Sandro Musso sarà ospite della trasmissione Zona Ciro (in onda su Brescia.Tv - Canale Digitale terrestre numero 16).

Durante la trasmissione verrà riservato uno spazio, all'interno del quale si parlerà della nostra realtà calcistica.

mercoledì 5 marzo 2014

JUNIORES REGIONALI: Il ruggìto di Capitan MARIN!

La Juniores vive un momento di difficoltà e alla vigilia di due sfide importanti, prima Sabato quella in Campionato contro il San Paolo D'argon (scontro salvezza) in terra bergamasca e poi il match dentro/fuori nel Trofeo Bsoggi in casa contro l'Orsa Trismoka valevole per i quarti di finale, il nostro blog da voce al capitano, Davide Marin, che ha voluto caricare i suoi compagni in vista delle prossime gare!




DAVIDE: "Viviamo una situazione complicata, ma non irrisolvibile dato che abbiamo dimostrato più volte di poter fare prestazioni ottime ottenendo, quindi, risultati strabilianti. Il nostro problema è riproporle con costanza.. siamo forti e sappiamo vincere, dobbiamo, secondo me, rendercene conto e arrivare al campo il giorno della partita con tanta fame di punti data la situazione di classifica.

Nello spogliatoio il clima non è troppo teso, siamo sereni e cerchiamo TUTTI insieme di salvare la categoria, d'ora in poi non si può più sbagliare, dobbiamo essere cinici in attacco e perfetti come nel girone d'andata in difesa... 
Nonostante tutte le difficoltà il rapporto con il Mister è solido e abbiamo tutti grande fiducia in lui. Questa è per noi solo un'arma in più, data la sua disponibilità ad ogni tipo di confronto e di chiarimento che ci può aiutare a migliorare. Dopo l'episodio di Sabato sono state date regole nuove e dure, ma che possono solo aiutarci ad essere convocabili per le partite e non squalificati per mancanza di rispetto verso l'arbitro o l'avversario. In questo momento quelle sono le ultime cose che ci servono...
Il Trofeo Bresciaoggi può essere una lama a doppio taglio, tutti si aspettano tanto, quindi, la delusione nel caso uscissimo potrebbe pesare sul campionato... ma siamo pronti e non abbiamo paura di vincere.... A San Paolo con un unico obiettivo, VINCERE E RIMBOCCARE LA STRADA GIUSTA!"

martedì 4 marzo 2014

MONDO AMATORI: CONOSCIAMO FABIO PETTENO'!

Entriamo per la prima volta nel mondo dell' Imperia Rezzato CSI: incontriamo un bomber di razza, Fabio Pettenò, classe '83 che si racconta per tutti i nostri lettori!

Ciao Fabio, ci riassumi in breve la tua storia calcistica?
FABIO - Calcisticamente nasco nel Botticino ma subito, all’età di 10 anni, ho la fortuna d’essere chiamato al Brescia Calcio. Nove anni di settore giovanile nelle “rondinelle” e due nella Berretti del Montichiari rappresentano la crescita come giocatore. Il salto nel professionismo rimane un sogno e così inizio a girovagare per la provincia. Vinco la Promozione con la Feralpi Lonato, gioco un anno in Eccellenza sempre a Lonato. Poi nell’ordine vesto le maglie di Prevalle, Vighenzi, Bovezzo, Concesio, Roè Volciano (per tre stagioni), Atletico Dor Botticino e un paio di mesi al Real Borgosatollo con campionati di Prima, Seconda e Terza categoria. Infine l’Imperia Rezzato.

Tra tutte le squadre del passato quale ricordi con più piacere e perchè?
FABIO - Le tre stagioni con la maglia del Roè Volciano sono in assoluto quelle che ricordo con particolare affetto. Ho trovato un ambiente fantastico fatto di persone eccezionali. Sono stato al centro di un progetto che in tre anni incredibili ha portato la squadra a giocarsi il passaggio in Prima Categoria sfumato solo ai supplementari contro il Mairano, uscendo con un pareggio.

Dei tanti compagni di squadra coi quali hai giocato ti va di citarne uno che ricordi con particolare piacere? 
FABIO - Ho giocato con giocatori davvero forti. Qualcuno di questi ha calcato campi della serie A, nei dilettanti ho avuto come compagni i migliori della provincia. Citarne uno è difficile ma se devo farlo dico mio fratello Alberto. Con lui ho condiviso campionati vinti, vittorie indimenticabili ma anche brucianti sconfitte. Abbiamo giocato insieme a Bovezzo, Concesio, Roè Volciano, Atletico Dor Botticino e anche nell’Imperia. Averlo in squadra mi ha sempre dato qualcosa in più dal punto di vista del morale, della voglia e dello spirito.

E ora il presente, Imperia Rezzato Csi, cosa ti ha portato qua? rifaresti questa scelta?
FABIO - L’Imperia ha rappresentato per me la rinascita della passione che avevo smarrito dopo un periodo nel quale il mio lavoro mi aveva impedito di continuare a giocare in categoria. Ricordo ancora la stretta di mano con Gianluca Montini, un pomeriggio d’estate in un bar di Rezzato. Una scelta che rifarei ad occhi chiusi.

Quali differenze sostanziali hai trovato tra i campionati FIGC e quelli amatoriali?
FABIO - Le differenze non sono molte specie nella categoria amatoriale nella quale stiamo giocando, la Serie A. L’anno scorso, in Serie B, la differenza era più sostanziale in particolar modo nel gioco. L’Imperia di quest’anno potrebbe tranquillamente disputare un campionato federale. In amichevole qualche formazione di Terza Categoria l’abbiamo battezzata.

Con l' Imperia Rezzato state facendo un campionato di vertice in Serie A, te lo aspettavi? dove può realmente arrivare questa squadra?
FABIO - Effettivamente stiamo disputando una grande stagione. Dagli innesti fatti in estate dalla dirigenza e dall’ossatura mantenuta del gruppo dell’anno scorso intuivo, sin da questa estate, che avremmo potuto essere tra le protagoniste del campionato. E’ così è stato.

Che rapporto hai con il tuo Mister attuale? ... e con il resto dello spogliatoio?
FABIO - Personalmente ho un ottimo rapporto con Mister Montini. Un rapporto sincero. E poi parliamo la stessa lingua: vogliamo vincere. Lo stimo per la passione e l’abnegazione con la quale vive questa avventura. Credo che in futuro possa ambire tranquillamente a palcoscenici più prestigiosi della categoria amatori. Sulla squadra e sullo spogliatoio mi basta osservare negli occhi dei compagni il piacere d’avermi con loro e la stima che hanno in me. E’ la mia vittoria.

Torniamo indietro. Qualche rimpianto? Potevi aspirare ad una carriera diversa?
FABIO - Qualche anno fa li avevo, in particolare sul passaggio nel mondo professionistico che non si è concretizzato. Oggi che nel calcio sono entrato dalla porta secondaria e faccio il giornalista sportivo dico di rimpianti non ne ho.

Che squadra tifi? A chi ti ispiri come giocatore? 
FABIO - Sono interista da sempre, nato e cresciuto con i colori nerazzurri nel cuore. Essendo un attaccante ho sempre ammirato Hernan Crespo. Classe, fantasia, fiuto del gol, personalità: il prototipo dell’attaccante ideale.

Lavori in tv, segui il Brescia con passione, non possiamo non chiederti una previsione sul finale di stagione delle rondinelle.
FABIO - Il Brescia sta attraversando un momento complicato. Considerato, tuttavia, il basso tasso tecnico del campionato di Serie B e la caratura della rosa dei biancoazzurri credo che i biancoazzurri possano ambire al salto di qualità. Non una promozione in Serie A diretta ma giocarsela ai play-off.

Sei un '83, puoi giocare ancora per molto tempo, che maglia indosserai l' anno prossimo?
FABIO - Ogni anno dico che è l’ultimo poi ogni estate inizio una stagione nuova. E’ così da quindici e passa anni. Per il momento mi concentro sul finale di stagione con l’Imperia: abbiamo due obiettivi da centrare. Non sarebbe male l’anno prossimo giocare con la maglia dell’Imperia da campione provinciale…

Sponsorizza l' Imperia Rezzato! Perchè un giocatore dovrebbe scegliere questa realtà?
FABIO - L’Imperia rappresenta un ambiente di sano sport, aggregazione, passione e divertimento. 

La prima squadra del Rezzato sta volando verso l' Eccellenza ... cosa pensi di questa squadra?
FABIO - E’ un gruppo costruito per vincere capitanato da un grande giocatore e grande uomo. E’ una rosa straordinaria, un mix di giovani ed esperti che nessuno può vantare. Sarebbe bello festeggiare a fine anno insieme.

Per il finale di stagione, fai un augurio a te stesso e uno alla tua squadra.
FABIO - Il mio augurio è quello di raggiungere gli obiettivi che hanno portato me e i miei compagni a fare tanti sacrifici fino ad oggi. Quello personale è segnare il più possibile per realizzare i sogni di tutti quanti: vincere il campionato e la coppa.

Grazie Fabio per la tua disponibilità, saluta i lettori del Blog.
FABIO - Grazie a voi è stato un piacere e un onore. Un saluto a tutti i lettori di questo blog. Vi aspetto al campo a vedere l’Imperia e se volete ci vediamo anche in televisione!

giovedì 27 febbraio 2014

ALLA SCOPERTA DI GIANLUCA FRUSCA!

Continua il viaggio alla scoperta dei talenti del nostro settore giovanile. Oggi conosciamo meglio Frusca Gianluca, bomber degli Allievi Regionali classe '97.

Ciao Gianluca, ci racconti la tua storia calcistica? 

GIANLUCA: Ho iniziato a giocare a calcio a 10 anni, forse un pò troppo tardi!
La mia prima squadra è stata il Gso Virle, giocavo in porta!
Poi passando al Rezzato iniziai a fare il centravanti, trasferito ad abitare in città  ho iniziato a giocare nei Lions Capriano, dove sono cresciuto molto, poi son tornato nella mia attuale squadra.

Cosa Significa per te il Rezzato Calcio? 
GIANLUCA: Significa giocare in una Società solida per la quale mi impegnerò sempre a fare del mio meglio.

Quale è l'allenatore con cui ti senti di aver fatto il salto di qualità?
GIANLUCA: Con l' allenatore della Villanovese, quando sono andato in prestito per giocare un torneo a Rimini

Hai un carattere molto forte, questo ti porta spesso ad avere degli scontri molto duri anche con i tuoi compagni ed in passato con qualche allenatore. C'è un Mister con cui dopo un forte scontro sei riuscito comunque a recuperare il rapporto? 
GIANLUCA: Con Mister Simoncelli ho litigato più volte, ma poi tutto si è sempre risolto al meglio.....

Sei stato utilizzato in diversi ruoli, fino ad essere il centravanti che sei oggi, quale il ruolo che preferisci e perchè? 
GIANLUCA: Ho iniziato in porta ed ho fatto metà stagione in difesa, ma il mio ruolo resta la punta perchè credo che segnare sia la cosa che mi riesca più facile.

La partita più bella della tua carriera? 
GIANLUCA: Nello stadio del Palazzolo, quando Mister Paolo Musso mi utilizzò sin da subito nella formazione titolare con gli Allievi 96, anche se finita con una sconfitta, ho ricevuto molti complimenti.

La più brutta?
GIANLUCA: Villanovese 1 -  Rezzato 0, partita di questa stagione, ma mi rifarò al ritorno.....

Questo è l'anno della tua consacrazione, stai segnando parecchi gol, qual'è il tuo segreto? 
GIANLUCA: Consacrazione? avrei potuto farne molti di più, ma è difficile essere sempre al top ...

Per che squadra tifi? 
GIANLUCA: MILAN!!!

Il giocatore a cui ti ispiri?
GIANLUCA: Zlatan Ibrahimovic 

Commenta la tua stagione con gli Allievi fino ad oggi? 
GIANLUCA: Siamo partiti male, ma con l'intervento di Mister Frusca e Mister Armanti ora possiamo compiere la risalita.

Il Bresciaoggi è un obiettivo concreto? 
GIANLUCA: Siamo nelle fasi finali del torneo, abbiamo pescato il Real Leno nei quarti, squadra tosta ...  ma nel calcio non si sa mai, noi ci crediamo!

Il Mister della Juniores, che ti ha già allenato in passato ha espresso giudizi positivi su di te e ti ha già dato anche l'occasione di esordire nella categoria superiore, cosa ti aspetti per il tuo futuro calcistico? 
GIANLUCA: Paolo è un grande stimolatore e sa come parlare ai suoi ragazzi, lo ringrazio per le occasioni che mi ha dato e spero di averne altre in futuro.

Un saluto ai lettori del blog.
Ciao gnari, grazie è stato divertente.....e forza Rezzato!