venerdì 11 marzo 2016

Una panoramica del settore giovanile: intervista a Germano Panni

Iniziamo oggi una serie di piccole interviste volte ad illustrare il PROGETTO, l'organizzazione e le aspirazioni del settore giovanile del Rezzato. Uno alla volta, intervisteremo tutti i tecnici che allenano le squadre giovanili e la Scuola Calcio dell’AC Rezzato.


Il nostro primo ospite è Germano Panni, responsabile tecnico di tutto lo staff e allenatore della categoria Juniores, che ci farà una panoramica generale delle varie componenti, pratiche e teoriche, che sottendono la visione complessiva del calcio giovanile da parte della società.


Germano Panni
Classe 1980, Panni si è nutrito di pane e calcio fin dalla tenera età, trasformando nel tempo una grande passione in una carriera da giocatore nel ruolo di centrocampista e in seguito in una professione come tecnico e dirigente. Dai 10 anni fino ai 19 milita nel Brescia Calcio, arrivando a giocare nella Primavera con futuri campioni del calibro di Pirlo e Diana. Milita negli anni in varie formazioni di serie professionistiche, superando un grave infortunio intorno ai 16 anni che ne limita in parte aspettative e aspirazioni, ma riuscendo nonostante ciò a togliersi diverse soddisfazioni  professionali. Dopo una gavetta da allenatore dei pulcini nel Brescia mentre è ancora in attività, appese le scarpette al chiodo, arriva a vincere il campionato regionale con i Giovanissimi della Rigamonti, accumulando un bagaglio di esperienze e appassionandosi nell'insegnamento del calcio ai bambini e ai ragazzi. Nel 2013 prende il patentino UEFA B da allenatore e si convince che vuole farne una professione.


Ciao Germano, quando e come sei entrato a far parte della SDL ACADEMY REZZATO?

Sono arrivato nella stagione 2013/2014, dopo aver conosciuto il signor Musso con in quale ci siamo da subito trovati in sintonia sul modo di vedere l’universo del pallone. Quello che mi ha colpito fin dal primo approccio è stato il codice etico e morale che la dirigenza pretende dai tutti i collaboratori, valori di vita e di sport da mettere in pratica e da insegnare ai ragazzi, che devono essere il centro di tutto il progetto che riguarda il settore giovanile. Noi cerchiamo, nel nostro piccolo, di formare piccoli uomini prima ancora che piccoli sportivi. Riteniamo che far parte di un gruppo renda necessario sottostare ad alcune regole base che possano permettere ai ragazzi di divertirsi come sportivi ma anche di formarsi come individui. Ovviamente non pretendiamo di sostituirci alle varie istituzioni preposte all'insegnamento, ma cerchiamo di essere per i ragazzi un punto di riferimento anche e soprattutto con il nostro comportamento.

Entriamo un po’ più nello specifico: quali sono i valori che cercate di insegnare ai ragazzi, alla base del progetto della nostra società?

Sostanzialmente abbiamo tre punti fondamentali sui quali cerchiamo di non transigere, convinti che oltre all'aspetto ludico, praticare uno sport di gruppo sia anche un’ottima palestra di vita. Il primo punto è il rispetto delle regole, degli allenatori e dei compagni. In un gruppo è fondamentale sapersi confrontare con tutte le parti senza offendere o prevaricare nessuno. Tutti sono importanti e tutti contribuiscono all'equilibrio e alla buona riuscita del progetto. Il secondo punto è la cultura del lavoro: niente nella vita è gratis. Quello che riesci a fare è frutto di preparazione, impegno, fatica e applicazione. Per questo motivo la società ha scelto di avvalersi della collaborazione di personale preparato e competente, affinché i ragazzi possano contare su un’ottima educazione sia sportiva che umana. Infine, il terzo punto importante è quello che nel calcio dei grandi chiamiamo comunemente “attaccamento alla maglia”, che abbiamo allargato nell'accezione di attaccamento al gruppo. Essere orgogliosi di farne parte e sentirsi elementi attivi e importanti di un progetto più ampio del singolo. Detto così può sembrare complesso ma in realtà sono pochi e chiari modelli di comportamento che cerchiamo di insegnare e di mettere in pratica, perché pensiamo che i ragazzi abbiano bisogno di un esempio concreto più che di mille parole.

Credo che l’ intento di intraprendere un percorso che non sia solo di svago e divertimento, ma che abbia come fondamento dei valori etici da tramandare alle nuove generazioni, sia una prerogativa lodevole; avete trovato delle difficoltà in questo percorso?

Beh, come spesso accade quando si cerca di cambiare un sistema consolidato, ci sono sempre alcune difficoltà, ma se così non fosse non sarebbe un vero cambiamento. A volte devi mettere in conto di poter perdere qualche pezzo per strada anche se devo dire che nel nostro caso siamo stati fortunati e la maggior parte delle persone coinvolte nel progetto hanno abbracciato questa visione e hanno moltiplicato l’impegno e la partecipazione alle attività che ruotano intorno a tutto il settore giovanile, dalla scuola calcio fino agli Juniores. Aggiungo che anche le famiglie dei nostri tesserati sembrano iniziare ad apprezzare il nostro modo di “fare calcio”.

Un’ultima domanda. Parlami brevemente dei tuoi collaboratori più stretti.

Tutte le persone che collaborano con noi sono risorse preziose e importanti per la realizzazione del PROGETTO, dalla Presidentessa Cristina Battaleni fino all'ultimo dei volontari che ci aiutano a far vivere e a migliorare il nostro settore giovanile. Menzionare qualcuno in particolare sarebbe non solo antipatico, ma anche scorretto perché, credetemi, in questa stagione 2015-2016 tutti coloro che abbiamo coinvolto stanno lavorando come forsennati per migliorare sia le tecniche di lavoro che le strutture della nostra società. E anche chi quest’anno non c’è più ma ha lavorato con noi negli ultimi 3 anni ha dato un apporto fondamentale, senza il quale oggi non sarebbe possibile parlare in modo serio e credibile di progetto.

Vuoi aggiungere qualche considerazione finale?

Ribadisco che il nostro staff è composto da professionisti seri e preparati. Molti di noi hanno giocato e lavorato in realtà sportive di un certo livello e portano tutti i giorni in campo il loro bagaglio di esperienza; il progetto che abbiamo intrapreso crediamo sia la strada migliore per ottenere dei risultati tangibili, sia a breve che a lungo termine. “Investire sulle persone!”, questo è stato lo slogan della stagione 2015-2016. Crediamo che l’unico modo per dare solidità e serietà ad un’associazione sia quello di coinvolgere persone di spessore; con tanto lavoro e applicazione, poi, una squadra come questa può superare qualsiasi problema e raggiungere, con la dovuta pazienza, anche obiettivi inizialmente ritenuti troppo lontani.

A.B.

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