sabato 22 dicembre 2012

INTERVISTA DEL GIORNO: PAOLO MUSSO

Faccia a faccia con Paolo Musso, allenatore della squadra Giovanissimi Regionali.


GIORNALISTA: Analizziamo insieme questi mesi alla guida dei Giovanissimi Regionali: i risultati rispecchiano le tue attese?
PAOLO: Diciamo che le aspettative erano ben altre. Pensavo che saremmo potuti essere in tutt'altra posizione di classifica e sicuramente grosse responsabilità sono mie. Ma non sono uno che molla, anzi a costo di non dormirci la notte ne usciremo.
G: Qual'è la ricetta che hai in mente per portare questa squadra a salvare la categoria?
P: Per salvare la categoria serve giocare gara per gara, sgomberando la mente da ogni cosa e pensare per 80 minuti solo al campo. Abbiamo cambiato tanto e siamo in continuo "work in progress", penso che l'assetto migliore sia vicino, e sono convinto che quando riusciremo a trovarlo cambieranno tante cose.
G: Come ti rapporti con giocatori così giovani?
P: Il rapporto è ottimo, anche se penso che sia molto legato al minutaggio. Più un ragazzo gioca più il suo giudizio sul mister diventa positivo, questo è sbagliato. Un allenatore non si giudica in base a quanto fa giocare ma per quanto riesce a far crescere calcisticamente un ragazzo. Però devo dire la verità: i ragazzi che alleno sono davvero speciali, e stiamo facendo un processo di crescita insieme molto importante.
G: Credi che tra qualche anno qualcuno dei tuoi ragazzi potrebbe diventare giocatore vero? Ci fai dei nomi?
P: Penso che nella mia squadra attuale ci siano 3 o 4 giocatori con la mentalità e la caratteristiche giuste per la prima squadra, altri cambiando alcuni atteggiamenti possono entrare a far parte di questo drappello. Il giocatore che più di tutti mi ha sorpreso è Davide Prevosti perché a differenza degli altri non lo conoscevo, ed è davvero un gran difensore. Dopo come non parlare di Paderno, lui è un fenomeno, quando imparerà a giocare con la squadra sarà davvero imprendibile. Rozzi è un gran capitano ed un uomo squadra (lui sta crescendo molto) e Zagnagnolo deve ritrovarsi, perchè è una delle poche prime punte che ci sono ancora in circolazione, deve lavorare con molta umiltà e serenità e ritroverà sicuramente la miglior condizione.
G: Veniamo a te, come e quando ti sei approcciato a questo ruolo di Mister?
P: Quattro anni fa, un po' per caso mi avvicino al mondo del calcio come vice allenatore della Juniores al fianco di Giuseppe Ferrari. Io ho sempre amato il calcio, a giocare purtroppo non sono mai stato capace, ma volevo stare in quel mondo perché mi piaceva. Quei due anni al fianco di Beppe Ferrari sono stati meravigliosi! Oltre ai risultati lui mi ha insegnato cos'è il calcio. Lui non mi faceva fare solo il porta cinesini, mi permetteva di lavorare con la squadra e nel caso di una sua squalifica la gestione della gara era nelle mie mani, questo anche grazie alla simbiosi che c'era tra noi due. La scorsa stagione il grande salto: passo ad essere primo mister degli allievi provinciali, una sfida emozionante. In quel periodo subentra Mister Filisetti, nel ruolo di direttore tecnico, mi é stato molto vicino e mi ha insegnato molto, soprattutto nella gestione della gara. L'anno scorso è stata una stagione magica, un grippo di ragazzi "poco considerati" che ora sono tutti nei regionali! È stato come vincere un campionato. Un gruppo splendido! Dopo 9 sconfitte filate chi si sarebbe aspettato i 40 punti con cui abbiamo terminato la stagione?!
E quest'anno ho avuto questa proposta che non potevo rifiutare, i Giovanissimi Regionali, anche se i '96 restano nel mio cuore...
G: Fai una classifica. Tattica, tecnica, forma fisica, testa : cosa credi sia più importante allenare?
P: Testa, tattica, forma fisica, tecnica. Non perché credo che la tecnica non sia importante, ma perché penso che nel calcio moderno se una squadra sta bene mentalmente, è ben messa tatticamente in campo ed ha una buona forma fisica è dura da battere, anche se hai più qualità tecnica.
G: Quali sono le difficoltà a chiamarsi Musso in questa Società, se ce ne sono? ... ci sono dei vantaggi?
P: Tutti pensano che sia un vantaggio, invece si sbagliano! La gente tende a non notare le tue qualità perché tanto sei lì solo perché sei il figlio di Musso, non perché te lo meriti. Credo non sia così, mio padre quando io entro in campo diventa il mio presidente. E per lui vale la stessa cosa, divento un allenatore come tutti gli altri!
G: Quali sono le tue ambizioni da Mister?
P: Voglio sognare, l'ho sempre fatto. Arrivare nei professionisti sarà quasi impossibile, ma io finché potrò provarci lo farò.
G: E fuori dal campo, che Paolo incontriamo?
P: Fuori dal campo sono un ragazzo di 22 anni, a cui piace divertirsi ma che ha anche un gran senso del dovere. Il Sabato difficilmente mi vedrete in giro fino a tardi, la Domenica si gioca....
G: Sei interista, cosa pensi di Stramaccioni?
P: Stramaccioni è un top. Si è costruito da solo e non perché era un giocatore famoso. Ha bruciato le tappe ed è stato fortunato a ritrovarsi così all'improvviso sulla panchina dell'Inter, ma lui se la sta tenendo stretta. Avete visto quanto è camaleontico? Studia le squadre avversarie e prepara la gara puntigliosamente su ogni dettaglio. Le palle inattive sono il suo capolavoro. Mi piace molto anche Antonio Conte, grandissimo tecnico.
G: Facciamo un gioco. Chi vorresti sulla panchina dell' Inter l'anno prossimo: Filisetti, Marras o Zanola?
P: Filisetti. Uno dei migliori che ho visto all'opera dal vivo. Bravissimo. Senza nulla togliere a Fabio e Damiano.
G: Questo Blog sta crescendo anche grazie a te, come valuti i suoi primi mesi di vita online? 
P: Mi piace scrivere, e sono felice di poter dare il mio contributo. Penso che il Blog stia facendo bene, molto bene, e che sia migliorato tantissimo rispetto agli scorsi anni.
G: Cosa vuoi ricevere come regalo di Natale ... e poi siamo ai saluti ...
P: Noi domani abbiamo una gara importante, l'ultima del girone d'andata. Dobbiamo vincere! È il regalo più bello che ci dobbiamo assolutamente fare. 
A tutti quelli che seguono il Blog auguro un Buon Natale e un felice anno nuovo, chiedendogli di stare vicino a tutte le squadre del Rezzato, dal settore giovanile alla prima squadra, passando per gli amatori!

Ringraziamo Paolo per il tempo speso a raccontarsi e gli auguriamo tutti i successi che merita.

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